Ed ecco a voi un riassunto completo e conciso sulla vita del grande
Gabriele D'Annunzio. Autore famoso per le sue poesie, tra le più conosciute "
La pioggia nel pineto ". D'Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo 1863 da una famiglia borgherse. Il padre originariamente si chiamava di cognome Rapagnetta, ma lo cambiò con quello dello zio D'Annunzio, dal quale ereditò un patrimonio abbastanza elevato.
Fin da piccolo si vide il suo spirito individualista, difatti mentre frequentava il collegio Cicognini di Prato, compose nel 1879 " Primo Vere ". Nel 1881 si trasferisce a Roma per studiare Lettere, ma si immedesimerà nella scrittura per " La Tribuna " e " Il Capitan Fracassa ". Nel 1882 pubblicherà dei romanzi sul tema sensuale: " Canto Novo " e la " Terra delle Vergini ", rappresentazioni anche delle sue relazioni amorose in quel periodo, che sfoceranno in scandali e spese veramente elevate. Nel 1889 pubblicherà " Il Piacere ", rappresentazione del Decadentismo italiano.
Si trasferisce a Napoli, a causa dei debiti, dove si avvicinerà alle idee di Nietzsche con il tema del " superuomo " nel romanzo " Le Vergini delle roccie ". Inizierà varie collaborazioni, grazie all'amicizia con Eleonora Duse si trasferirà a Firenze presso la " Capponcina ". Nello stesso periodo scrisse opere teatrali (anche in seguito al viaggio in Grecia), rappresentate in Francia, come " la città morta " (tema di tipo decadente). Nel 1897 fu eletto esponente nell'estrema destra, ma 3 anni dopo passerà all'estrema sinistra, ma a causa dei debiti si dovette esiliare in Francia.
Proprio qui abbiamo una seconda fase di D'Annunzio, che partirà con le prose de " Le faville del maglio ", con tematiche di tipo autobiografico. Nel 1915 torna in Italia, richiamato dallo stato italiano ( aveva lasciato grossi debiti anche in Francia), era un grande sostenitore dell'interventismo in guerra e nel 1915 si arruolerà come volontario. Combatte grandi battaglie ( quella dell'Isonzo, Fiume, vola su Vienna) e nel contempo inizia ad abbozzare " Il Notturno".
Nel 1919 occupa la città di Fiume in mano austriaca e pone uno stato " la Reggenza del Carnaro". Nel 1921 si ritira presso il Vittoriale (la villa di Cargnacco sul lago di Garda), dove scrisse molte opere importanti fino al 1 marzo 1938.
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